di Alfonso Piscitelli
L’Occidente rivela oggi il suo volto che è quello del Kratos: forza cieca senza logica e ponderatezza (Logos). Se è vero che tutta la tragedia del Medio Oriente dopo il 2000 è cominciata con la falsa testimonianza sulle armi chimiche in possesso di Saddam, se è vero che ad aver usato le armi chimiche in questo conflitto sono stati i fondamentalisti islamici – che tentarono di attribuirne l’utilizzo ad Assad – se è vero che l’attuale accusa rivolta ad Assad parte da un personaggio legato al mondo del fondamentalismo residente in Inghilterra e se è vero infine che Trump smentisce in maniera puerile se stesso e la posizione che lo ha portato alla vittoria elettorale e lancia missile sulla martoriata Siria allora è proprio vero che ogni barlume di ragionevolezza si arrende davanti alla superpotenza, che oggi è pura prepotenza.
Se ne ricorderanno i popoli della terra? Noi sospettiamo di sì e pensiamo che il presunto “primato morale” degli anglofoni – se mai è esistito – oggi è terribilmente compromesso.
Il Kratos quando si afferma non si ferma: la polverizzazione della Siria susciterà a breve l’ambizione di sbriciolare anche l’Iran o il Libano. Intanto i gruppi terroristi riprendono fiato.
Ma cerchiamo di cogliere anche gli impulsi positivi che possono sorgere da questo momento storico:
- di fronte a una ostentazione di forza bruta senza ragione la Russia confermerà la sua compattezza interna e reagirà con più prontezza di fronte ad operazione in stile “rivoluzione colorata”.
- sempre più persone in Europa Occidentale e anche Orientale capiranno che è letale lasciarsi coinvolgere dalle strategie di guerra continua della NATO che provocano continue dinamiche di bombardamenti – profughi – tensioni sociali nei paesi affacciati sul Mediterraneo.
- emerge la necessità di difendere la libertà di espressione sul web dai tentativi di censura e la necessità di creare un polo alternativo dell’informazione. Lo spettacolo indecente fornito dai giornalisti “ufficiali” nelle ultime ore rendono il soddisfacimento di questa esigenza improcrastinabile.
- di fronte allo sterminio di comunità cristiane nel Medio Oriente, un tempo fiorenti e rispettate, si svilupperà forse una “geopolitica dell’ortodossia” tesa a evitare che paesi come Montenegro, Serbia, Macedonia, Grecia, Georgia siano risucchiate definitivamente dal gorgo del potere cieco occidentale; e tesa a realizzare una difficile, ma doverosa, riconciliazione tra popoli slavi-ortodossi nell’area ucraina.
Per queste linee di sviluppo dobbiamo oggi impegnarci in un momento grave come l’attuale.